Di seguito, un approfondimento sul formaggio pecorino bagnolese al peperoncino:
INGREDIENTI: latte fresco ovino campano, sale, caglio, peperoncino.
Prodotto non idoneo a coloro che hanno intolleranze e allergie al lattosio e alle proteine del latte.
PROVENIENZA LATTE: Italia
La produzione avviene con il latte della pecora bagnolese conferito dagli 8 soci della cooperativa.
CARATTERISTICHE: Il formaggio pecorino bagnolese scamosciato con peperoncino è un prodotto che deriva unicamente da latte crudo. Ha un gusto vivace e deciso e presenta una leggera occhiatura. Stagionatura circa 3 mesi.
COM’È FATTO: Il latte crudo di pecora Malvizza, tipica dei pascoli irpini, in special modo quelli che attraversano l’areale dei Monti Picentini e l’Altopiano di Bagnoli viene portato in caseificio dagli otto allevatori dell’Associazione. Una volta arrivato in caseificio il latte viene portato a temperature dai 36°C ai 40°C. Nel segno di un metodo rispettoso della tradizione, e senza l’aggiunta di alcun additivo chimico, al latte viene aggiunto il caglio, con conseguenziale formazione della cagliata.
Il latte assume una consistenza pastosa molle, nella quale sono intrappolati i propri valori nutritivi. La cagliata viene poi rotta con uno strumento apposito; alla pasta così ottenuta è aggiunto il peperoncino. La pasta è poi trasferita in fuscelle che andranno a dargli la giusta forma. In una fase successiva viene girato e pressato a mano per la fuoriuscita del siero. Giunto alla consistenza ottimale, il formaggio viene lasciato stagionare in celle areate mantenute a temperatura controllata per un periodo di circa 3 mesi.
SHELF LIFE: 6 mesi
COME CONSERVARLO: riporre il prodotto in frigorifero a una temperatura di +4°C
ABBINAMENTI: la pasta tenera del formaggio pecorino bagnolese scamosciato al peperoncino ben si coniuga con una fetta di pane fresco, meglio se casereccio e con crosta fragrante, gustato come antipasto con salumi, sottoli e con un buon bicchiere di aglianico.
CURIOSITÀ: Il latte utilizzato proviene da allevamenti di pecora bagnolese, conosciuta anche come Malvizza autoctona dei paesi a ridosso dei Monti Picentini e dell’Altopiano del Laceno. Grazie al controllo dell’Associazione della pecora bagnolese, composta da allevatori e trasformatori, e del Dipartimento di medicina veterinaria e produzione animali dell’Università Federico II, gli allevatori della zona preservano il territorio e la sopravvivenza di questa specie, altrimenti destinata all’estinzione, di taglia grossa e dal manto bianco chiazzato. Gli allevatori tengono le loro greggi all’aperto, praticando un allevamento allo stato semi-brado, e questo permette agli animali di vivere nella natura e alimentarsi con il meglio dei foraggi naturali presenti nel territorio irpino. Il suo foraggio, costituito soprattutto di erba medica e fieno di sulla, è pieno quindi di sostanze nutritive importanti. Questo consente di ottenere un latte molto ricco di sostanze nutritive e saporito.
DICHIARAZIONE NUTRIZIONALE: valori medi per 100 gr di prodotto
Energia (kj) 1590 – Energia (kcal) 383 – grassi 30,00 gr – di cui saturi 19,00 gr – carboidrati 0,2 gr – di cui zuccheri 0,2 gr – fibre 0,1 gr – proteine 28 gr – sale 1,2 gr.
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